In tempi di crisi la diminuzione delle entrate fa sì che
diminuiscano gli aiuti statali. Questo ha colpito anche le borse di studio che
lo Stato spagnolo dà, ad esempio, al settore dell’istruzione. In Catalogna,
però, questi aiuti sono stati direttamente eliminati. Stando a quanto
pubblicato dal quotidiano El País, gli studenti catalani sono stati
esplicitamente emarginati, dato che nel resto del paese i beneficiari di borse
di studio continuano a riscuotere la somma a loro destinata, anche se con
qualche ritardo.
Il Ministero dell’Istruzione spagnolo, capeggiato da José
Antonio Wert, è passato all’attacco dopo avere espresso la sua volontà di
introdurre cambiamenti nel sistema educativo catalano. Infatti, Wert ha
collegato il processo democratico catalano – mediante il quale il popolo chiede
il diritto all’autodeterminazione e l’autonomia – con un “indottrinamento” nelle
aule della Catalogna. Wert punta a sradicare il sistema di immersione
linguistica e ha sostenuto davanti al Congreso de los Diputados (l’equivalente
della nostra Camera) di volere “spagnolizzare i bambini catalani)”.
Il Ministro dell’Istruzione spagnolo,
nonostante abbia affermato di aver fatto “sforzi” per mantenere le borse di
studio agli studenti, ha tagliato del 14,6% i fondi per questo settore. I tagli
avvenuti in Spagna, equivalenti a 209 milioni di euro, corrispondono in
Catalogna a una totale abolizione delle borse di studio. Inoltre, il Ministro
Wert ha inasprito i requisiti per accedere alle borse di studio generali, quelle
destinate agli studenti di famiglie poco abbienti.
Manel Bosch
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